Venerdì, 30 Ottobre 2009 18:09

Dossier statistico Caritas-Migrantes 2009

Scritto da  Gerardo

Danno molto e ricevono poco. Questo in estrema sintesi sembra essere il dato che emerge dal rapporto Caritas-Migrantes. Con ciò sembra naturale il turbamento per le coscienze, risvegliate da un brutto quanto inconscio senso di colpa, che, altrettanto fisiologicamente, verrà ribaltato e rivestito di intolleranza e quant’altro.
Segnaliamo l’interessante articolo di la Repubblica, che con dovizia di particolari riporta le misure del fenomeno.
Nel seguito, una sintesi dei punti principali.


Immigrati, oltre 4 milioni i regolari. L'Italia supera la media europea
Il rapporto Caritas-Migrantes registra un aumento di stranieri pari al 13,4%
È straniero un abitante su 14, la metà è donna. Prevalgono i giovani.


Dati numerici

I regolari sono 4.330.000, il 7,2% dei residenti. Ma superano i 4 milioni e mezzo se si considerano i circa 300 mila regolarizzati lo scorso mese. Circa la metà sono donne, mentre i minori rappresentano un quinto della popolazione straniera (5% in più rispetto agli italiani - 22% contro 16,7%). Prevalgono gli stranieri di origine europea (53,6%), seguiti dagli africani (22,4%), dagli asiatici (15,8%) e dagli americani (8,1%).

Immigrazione irregolare: Gli sbarchi sulle coste influiscono solo dell'1% sulla popolazione straniera, una misura irrilevante. Al di là delle paure conficcate nella testa di chi non s’informa.

Lavoro: I lavoratori stranieri sono quasi un decimo degli occupati e quasi la metà sono iscritti ai sindacati. Contribuiscono per il 9,5% del prodotto interno lordo, mentre, secondo le stime della Banca d'Italia, a loro va il 2,5% di tutte le spese di istruzione, pensione, sanità e prestazioni di sostegno al reddito, che peraltro corrisponde a circa la metà di quello che assicurano in termini di gettito.

Scuola: Gli alunni figli di genitori stranieri rappresentano il 7% di tutti gli iscritti. L'incidenza più elevata si registra nelle scuole elementari (8,3%). Quasi la metà di loro (37%) è nata in Italia e se si scende alla scuola dell’infanzia il rapporto arriva a sfiorare il 70%.


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